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Chi visita la Val d’Orcia non può rinunciare ad una visita alla “Quercia delle Checche”. Avete capito bene, vi consigliamo di spendere il vostro tempo per vedere un albero. Giustamente starete pensando che la Val d’Orcia è disseminata di borghi magnifici, di terme naturali e di aziende che vi faranno assaporare eccellenze uniche al mondo, insomma perchè dovreste vedere un albero? La risposta è molto semplice, per l’emozione incontrollata e sconosciuta che proverete davanti alle sue fronde. Insomma tutti abbiamo visitato borghi bellissimi nei nostri viaggi in giro per l’Italia, o ci siamo immersi nelle acque termali di qualche nota località. Le emozioni che si provano, dunque, più o meno si conoscono e saranno più o meno forti a seconda della bellezza che invaderà il nostro cuore. Ma quanti di voi si sono trovati di fronte a un albero talmente maestoso da suscitare una gamma di emozioni che nemmeno immaginavate di provare? Pochi, pochissimi credo.
Ecco la Quercia delle Checche è capace di tirar fuori dal cuore non solo emozioni, sentimenti e sensazioni, ma domande esistenziali sul senso del tempo e della vita. Quest’albero parla insomma, se avrete la forza, la voglia e la sensibilità di starlo ad ascoltare.
Da Villa Apparita raggiungerla è molto semplice, basta girare a sinistra, raggiungere la SP53 in direzione di Chianciano e a una manciata di Km ve la troverete sulla destra, proprio a ridosso della strada.
La Quercia delle Checche deve il suo nome alle cecche, il nome che hanno le gazze ladre in queste zone, che nidificavano fra i suoi rami. Ma per alcuni è la quesrcia delle streghe perchè leggende lontane perdute nel tempo raccontavano che proprio sotto le sue fronde si consumassero riti di magia nera.
Ad ogni modo, la Quesrcia è alta oltre 22 metri, come un palazzo di 4 piani. Quando sarete lì in completa ammirazione ricordatevi questo dettaglio, perchè è molto facile perdere il senso della misura. La chioma si apre invece per oltre 19 metri, tre metri in più del lato corto dell’area di rigore di un campo da calcio e il suo magnifico tronco, invece, ha un diametro di 4,5 metri.
Quando la guarderete pensate che è lì da oltre 370 anni, poi guardatevi attorno, cercate con lo sguardo le case e i poderi della Val d’Orcia e pensate che quando questa quercia era già un bell’albero rigoglioso, quelle case ancora non c’erano.
C’era prima che esistesse l’Italia, prima che Napoleone invadesse la penisola con i suoi eserciti, prima della Rivoluzione Francese.
Proprio per questo è diventata un simbolo, un vero e proprio punto di riferimento per la comunità della Val d’Orcia. Quando nel 2014 un episodio di vandalismo aveva fatto staccare un ramo, (che non ne ha pregiudicato la salute, né la bellezza) sorsero spontaneamente Comitati di tutela e ci fu una mobilitazione di tutta la comunità per preservare la Quercia delle Checche, che ne era divenuta un simbolo.
La Quercia delle Checche però non è importante solo per gli abitanti della Val d’Orcia, ma è un patrimonio di tutti, da tutelare e salvaguardare. Lo stato Italiano lo ha dunque riconosciuto come “bene culturale” al pari del duomo di una grande città o di un qualsiasi altro monumento.
E’ addirittura il primo caso in Europa in cui un bene ambientale viene equiparato ai beni culturali di altro genere.
Un consiglio che possiamo dare per rendere l’esperienza unica e romantica è quello di recarsi sul posto con un buon libro e con la pace che regna là intorno sostare, leggere, alzare di tanto in tanto lo sguardo verso quei rami così suggestivi e ascoltare la musica che solo le foglie cullate dal vento e il canto degli uccelli possono comporre.
Villa Apparita
Monticchiello
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