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Chi di voi non ha mai sentito parlare della magnifica leggenda della spada nella roccia? E se vi dicessi che esiste davvero e che si trova in Toscana?
Proprio così, la spada nella roccia si trova in una piccola chiesina che su un colle che sovrasta la pianura circostante dove sorge la magnifica cattedrale “scoperchiata”. Insomma nel giro di poche manciate di metri poterete ammirare due magnifici e leggendari siti medievali così diversi tra loro eppure così simili per le emozioni che regalano.
Il protagonista indiscusso di questo luogo incredibile è San Galgano, un uomo dalla vita incredibile che ha scritto il suo nome nella storia.
Galgano era un giovane guerriero, come ce n’erano tanti nel medioevo. Di nobili origini si scontrò valorosamente molte volte sui campi di battaglia e non poteva essere altrimenti dato il periodo di tensioni tra le varie casate nobili che si contendevano le ricche terre della Toscana.
Sdegnato dai continui soprusi e dalla violenza debordnte, decise di abbandonare la vita militare per sposare quella religiosa, dedita all’eremitaggio e alla preghiera.
Decise di farlo con un gesto eclatante, così piantò la sua spada in una roccia.
Il gesto di Galgano, che era un noto guerriero, non rimase inosservato, tanto che già i suoi contemporanei lo rispettavano come un santo e quando ancora era in vita, costruirono un oratorio nel luogo del suo eremitaggio.
Nel 1185 il vescovo di Volterra consacrò l’oratorio e pochi decenni dopo, nel 1218 cominciarono i lavori di costruzione dell’abbazia cistercense e delle cappella di Montesiepi che avrebbe ospitato la sepoltura di San Galgano e la sua spada conficcata nella roccia.
Dopo la metà del XIII secolo i lavori si conclusero e l’abbazia venne consacrata acquisendo grande importanza sociale ed economica finché la peste nel 1348 colpì duramente la comunità monastica per cui iniziò un lento ma inesorabile declino. Nel 1500 l’abbazia di San Galgano venne privata della copertura in piombo e le cronache riferiscono della struttura sempre più fatiscente nei decenni a seguire. Finchè due eventi ne determinarono le sorti definitivamente: nel 1700 le parti rimaste della copertura crollarono ed un fulmine abbatte il campanile. Verso la fine del XVIII secolo l’abbazia venne sconsacrata e trasformata in fattoria. Solo nel 1926 vennero intrapresi alcuni lavori di recupero a scopo conservativo.
Per raggiungere San Galgano dal nostro agriturismo dovrete raggiungere la SP100 di Montemaggio e poi imboccare la SP 73 bis in direzione di Rosia. Una volta arrivati a San Galgano noterete un bellissimo viale di cipressi che dovrete percorrere e, sulla sinistra, un’altura. Si tratta dell’Eremo di Montesiepi, il luogo in cui è custodita la spada nella roccia. Pochi metri più in là, invece vi apparirà imponente e circondata dal grano, la Cattedrale di San Galgano. All’ingresso troverete una bella sala dove c’è l’info point e la biglietteria. Troverete, inoltre, numerosi cartelli dove potrete leggere la storia della cattedrale nel dettaglio. Visitare questo posto è davvero emozionante. Stupiti e sedotti dalla cattedrale senza tetto e senza pavimento vi renderete conto che siete in un luogo unico al mondo, uno di quei posti che vi rimarranno dentro per sempre.
Non a caso, in molti hanno deciso di celebrare proprio qui il loro matrimonio, un luogo unico per un giorno indimenticabile.
Se volete aggiungere un’emozione in più alla vostra visita, sappiate che c’è la possibilità di visitare la cattedrale in notturna. La luce dei fari sui transetti e le colonne di pietra e il cielo stellato sopra le vostre teste renderanno tutto più magico.
Vi consigliamo di visitare questo luogo in silenzio, con gli occhi aperti e con un forte spirito d’osservazione. Le emozioni sono garantite. Uscirete da una porticina e, percorrendo un sentiero in salita tra i campi, arriverete all’eremo di Montesiepi.
Semplice e spoglio, l’eremo è giunto intatto fino ad oggi. La chiesetta è a pianta circolare e ha un interno davvero suggestivo. Al centro della pianta c’è una bella cupola bicroma. E sotto la cupola, al centro, troverete quello percui siete lì, la spada nella roccia, quella vera.
Il piccolo eremo era molto importante nel Medioevo, tanto che furono commissionati degli affreschi, che ancora potete ammirare, a Ambrogio Lorenzetti, il pittore più celebre a Siena in quell’epoca.
Le sorprese dentro il piccolo eremo non sono finite. Infatti in una cappella della struttura c’è una teca coperta da un velo. Quando toglierete il velo vi troverete di fronte ad un immagine tanto macabra quanto affascinante. Vedrete due braccia mumificate. Di chi erano? C’è una storia anche in questo caso.
Pare che dopo la costruzione dell’eremo tre ladri si introdussero al suo interno per rubare la famigerata spada nella roccia, ma furono fermati. Da chi? Un branco di lupi, sorpresero i ladri e li sbranarono. Le braccia di uno dei tre furono amputate e mumificate, per tenerle lì come monito, a futura ed eterna memoria. Un’analisi delle braccia ha confermato che appartengono proprio al periodo storico indicato. Ma dopo aver conosciuto le storie e le leggende affascinanti di questo luogo magico non vi è venuta voglia di andarlo a visitare? Sarà un’esperienza meravigliosa.
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